Gabrielli: con la fase 2 riparte la criminalità…

Gabrielli invia una circolare a prefetti e questori. Disagio sociale e rischio infiltrazioni mafiose preoccupano il capo della Polizia.
Rif.: Ministero dell’Interno

Il capo della Polizia, Franco Gabrielli, ha inviato una circolare a tutti i questori, prefetti e ai capi delle direzioni del Dipartimento di Pubblica Sicurezza nella quale si indicano le linee per riorganizzare gli uffici e calibrare tutti i servizi sul territorio in vista della Fase 2. La fine del lockdown porterà, infatti, a una ripresa della criminalità comune e predatoria e il tentativo delle mafie di infiltrarsi nell’economia legale.

Le limitazioni imposte per il contenimento del Covid-19 si riflettono anche sull’andamento dei reati nel nostro paese: in calo rapine, furti, violenze sessuali, sfruttamento della prostituzione e spaccio. 

La diminuzione più rilevante, secondo il report sulla delittuosità in Italia elaborato dalla Direzione centrale della polizia criminale del Dipartimento della pubblica sicurezza, riguarda reati come lo sfruttamento della prostituzione (-77%), le violenze sessuali (-69%), i furti in genere (-67,4%), i furti in abitazione (-72,5%), i furti con destrezza (-75,8%), le rapine in uffici postali (-73,7%) e una diminuzione, anche se meno rilevante, di altri reati quali le rapine (-54, 4%) e quelli inerenti gli stupefacenti (-46%).

L’allentamento delle misure di contenimento e la riapertura delle attività produttive e commerciali determineranno un inevitabile incremento dei traffici, sotto il profilo della mobilità privata e pubblica, ed una più intensa fruizione degli spazi pubblici e comuni da parte della cittadinanza“, scrive Gabrielli, che poi avverte: “in tale scenario, prevedibilmente, si assisterà ad una ripresa della attività delittuose riconducibili alla cosiddetta criminalità diffusa così come al tentativo della criminalità organizzata di infiltrarsi nel tessuto economico, gravemente colpito dalla crisi di liquidità“.

Nella circolare, il capo della Polizia sottolinea inoltre come il disagio sociale ed economico provocato dal lungo lockdown potrebbe avere ripercussioni sull’ordine pubblico. “Le autorità di pubblica sicurezza e la Polizia – si legge nel documento – si misureranno con le varie espressioni del disagio socio-economico derivanti dalla congiuntura indotta dall’epidemia, con inevitabili riflessi sotto il profilo dei servizi di ordine pubblico“.

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