Fase 2, Speranza: “Prudenza e responsabilità, non è tutto finito”
Alla vigilia della fase 2, che avvierà un graduale allentamento del lockdown contro il coronavirus, il ministro della Salute Roberto Speranza mette in guardia il Paese con queste parole
Rif.: Ministero della Salute
Fase 2, Speranza: “Prudenza e responsabilità, non è tutto finito”
Alla vigilia della fase 2, che avvierà un graduale allentamento del lockdown contro il coronavirus, il ministro della Salute Roberto Speranza mette in guardia il Paese con queste parole: “Non vorrei che passasse il messaggio che tutto sia stato risolto. L’epidemia é in corso, domani parte una fase nuova e questo grazie ai comportamenti dei cittadini. Voglio ricordare che qualche settimana fa avevamo 4mila persone in terapia intensiva, ora l’indice di contagio è sotto 1, significa che l’epidemia si sta riducendo. Ma guai a pensare che sia tutto finito”.
“Tutte le scelte che abbiamo fatto, le abbiamo fatte su indicazioni del Comitato tecnico scientifico, perché non possiamo decidere sulla base di un sentimento – sottolinea il ministro – ma su dati scientifici che ancora ci dicono che questo virus è pericoloso”.
Prudenza e responsabilità individuale
Speranza richiama dunque alla prudenza e alla responsabilità individuale: “Il coronavirus non verrà mai battuto da un atto di governo e non basta un’ordinanza o un decreto, sono strumenti messi in campo che servono, ma quello che conta davvero è il comportamento di ciascuno e non potranno essere i controlli a determinare l’esito di questa sfida”.
Il monitoraggio del rischio sanitario
Il ministro Speranza il 30 aprile ha firmato un decreto che, chiarisce, “consentirà dopo un’intesa con le Regioni, di valutare l’evoluzione dell’epidemia in ogni singolo territorio sulla base di tre macro aree di valutazione e 21 criteri specifici con delle soglie allarme che diranno cosa sta avvenendo”. Domani 4 maggio “abbiamo scelto di partire riavviando il motore industriale, produttivo del Paese” perché, spiega Speranza, “tenere il motore spento troppo a lungo sarebbe un prezzo troppo alto per l’Italia sia in termini di Pil che in termini sociali”.
Al via la fase 2, da oggi 4,4 milioni di italiani al lavoro
Inizia oggi la fase 2, riaprono le attività manifatturiere, previsti sulle strade italiane circa 4,4 milioni di lavoratori. Tutti gli altri potranno uscire di casa, oltre che per fare la spesa o per motivi di salute, anche per l’attività motoria nei parchi che riaprono e per far visita a parenti e “affetti stabili”.
Rif.: Ministero della Salute
Al via la fase 2, da oggi 4,4 milioni di italiani al lavoro
Inizia oggi la fase 2, riaprono le attività manifatturiere, previsti sulle strade italiane circa 4,4 milioni di lavoratori. Tutti gli altri potranno uscire di casa, oltre che per fare la spesa o per motivi di salute, anche per l’attività motoria nei parchi che riaprono e per far visita a parenti e “affetti stabili”.
Speranza: “La responsabilità individuale è fondamentale per questa seconda fase”
Ha invitato alla prudenza e fatto appello al senso di responsabilità di ognuno il ministro della Salute Roberto Speranza: “Questa partita non si vince per decreto e la responsabilità individuale è fondamentale per questa seconda fase. Arriva cioè un periodo molto più difficile, perché ci saranno molte più persone in giro e quindi rispettare le regole diventa ancora più decisivo, ma penso che il Paese sarà all’altezza”.
Cosa cambia dal 4 maggio
Ecco le attività che hanno riaperto e che cosa si può fare :
- Manifattura: ripartono la manifattura, le costruzioni, il commercio all’ingrosso legato ai settori in attività. Si stima che torneranno al lavoro 4,4 milioni di persone.
- Ristorazione: bar e ristoranti potranno riprendere l’attività solo con la consegna a domicilio o con l’asporto.
- Commercio: restano sospese le attività commerciali al dettaglio diverse da quelle già autorizzate (alimentari, igiene della persona, edicole, farmacie e parafarmacie, tabaccai, librerie, negozi di vestiti per bambini e neonati, fiori e piante, etc. e molto presto anche negozi di biciclette).
- Visite a parenti: saranno consentite visite “per incontrare i congiunti”, pur rimanendo il divieto di assembramenti. Per congiunti si intende “i coniugi, i partner conviventi, i partner delle unioni civili, le persone che sono legate da uno stabile legame affettivo, nonché i parenti fino al sesto grado (come, per esempio, i figli dei cugini tra loro) e gli affini fino al quarto grado (come, per esempio, i cugini del coniuge)”. Sono esclusi gli amici.
- No fuori regione: gli spostamenti per i motivi consentiti sono permessi solo nella stessa regione di residenza.
- Seconde case: non è consentito recarsi nella seconda casa. Lo è solo se si devono fare interventi necessari di manutenzione, ma comunque solo se esse sono nella stessa regione di residenza.
- Fuori sede: studenti o lavoratori fuorisede, rimasti nelle città di studio o di lavoro, possono rientrare “presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”: ma da lì non potranno poi tornare nella regione da cui sono partiti.
- Trasporti pubblici: i mezzi pubblici saranno uno dei punti critici della ripartenza. Le regioni hanno il compito di indicare norme per assicurare il loro funzionamento nel rispetto del distanziamento. Ci saranno parametri di riempimento dei mezzi mentre per gli utenti ci sarà l’obbligo di mascherina e in alcune regioni di guanti monouso.
- Parchi: vengono riaperti al pubblico parchi e giardini, non le aree gioco per i bimbi, ma va mantenuto il distanziamento.
- Attività motoria: viene rimosso il limite della “prossimità alla propria abitazione”. Sono così consentiti gli spostamenti, con mezzi pubblici o privati, per recarsi in un’area o un playground dove praticare jogging o altre attività motorie o sportive.
- Sport individuale: sono permessi gli allenamenti a porte chiuse per gli sport individuali, per atleti (professionisti e non) dichiarati di interesse nazionale dal Coni. Il Viminale chiarisce che sono da intendersi permessi anche gli allenamenti individuali “in spazi pubblici o privati” di atleti di sport di squadra.
- Università: gli Atenei possono svolgere esami e sessioni per tesi di laurea in presenza, mantenendo le condizioni di distanziamento; sì anche a laboratori e tirocinii.
- Funerali e cimiteri: sono consentiti i funerali, ma con un massimo di 15 persone e obbligo di mascherine, e la visita nei cimiteri ma restano per ora vietate le messe.
Rif.: Ministero della Salute
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